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Avatar di Alma Gattinoni

Suggestivo l'incrocio di intenzioni e di interpretazioni offerto da questa puntata, che ha come linfa ispiratrice la Beatrice di carne del poeta Giovanni Giudici e "L'educazione sentimentale" di Flaubert, con la sotterranea dialettica attesa/delusione . Nella trama si insinua un esempio di ricezione del lettore, uno tra i tanti, e la reazione dell'autore. Il lettore comunica la delusione riguardo alle sue aspettative e formula un'ipotesi di come potrebbe continuare il romanzo. L'ha disturbato che sia sconvolto l'ordine cronologico degli istanti, anche se definiti indimenticabili e indimenticati, e che la psiche adulta voglia raccontare la psiche istintiva adolescenziale, con una vita davanti tutta da scoprire e la fretta di diventare grandi. Perché l'autore fa entrare in gioco il lettore? Perché rispondere all'obiezione del lettore gli serve a chiarire la sua poetica. Alla base c'è un tempo sfasato, "in bilico fra memorie storte e presagi, dejà vu e profezie che si avverano", il 2025 che contiene anche il 1999. L'autore-solitario è contento che al lettore arrivi la percezione di "tempi opachi, ingarbugliati, pasticciati, come in un sogno che sai di sognare, uno sfumare di tempi l'uno nell'altro". "Nel sogno che gli pare di aver fatto" e che l'autore si sforza di raccontare, c'è l'istintivo desiderio, la mancata realizzazione, il sollievo di segnare il confine con la realtà. Da sveglio, c'è il bisogno di chiarire i rapporti con lei e con l'artista. Si fida della capacità di scrivere. Nel 1999 era ancora il tempo delle lettere, anche se in casa c'era già la carta in A4 della stampante. Decide di scrivere a tutti e due. La prima lettera, all'artista, è una lettera da bruciare, da stracciare. La seconda parla a lei, ma senza di lei. Parte con la consapevolezza che l'interlocutrice amichevole di sempre è la stessa persona che gli dà l'impressione di essere giudicato un estraneo. Il "cataclisma che ha scosso il muro ghiacciato" è ben raccontato negli indizi di "qualcosa che stava cambiando", di un legame che non era più solo di amicizia, che finalmente trovava il coraggio, il calore, le parole per dirlo. In quel presente di allora, visto da qui, si aprono reazioni diverse dopo la lettura della lettera, di una Lei diventata lettrice. Tutte possibili, nessuna sbagliata.

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Avatar di Claudia Lucca

“Fermati, attimo!”: te lo chiedo io che leggo. Fermati sulla Lei con quella «maglietta blu a righe bianche». Oggi, il solitario ragazzo, lo adoro, perché ha fermato il presente. Mi fa paura pensare che «un giorno non è mai solo quel giorno»: lo so che è così - sono le regole del gioco - ma non mi piace, perché troppo alterati sono i racconti e i ricordi rispetto al presente vissuto. Quanto meglio invece starci nel presente, scriverla quella lettera, arrampicarsi nonostante l’equilibrio precario. Scriverla significa dire che il presente c’è e lo si vive, senza preoccuparsi di come saranno le narrazioni future. Vivere quella sala di cinema con l’odore di popcorn, quella copertina imbarazzante mostrata in libreria, quel maglioncino viola e per l’appunto la maglietta blu a righe bianche. Tutto questo è reale (nella finzione!). Bellissima anche questa puntata, perché se già nelle precedenti lo scrittore è entrato in dialogo col lettore, stavolta il “cielo di carta” della parete fra noi e lui si è definitivamente strappato: siamo fuori dal romanzo e siamo nel romanzo, divenuti in qualche modo anche noi personaggi. Personaggi però letti, ascoltati, compresi e accompagnati dallo scrittore. «Sbagliamo tutti e non sbaglia nessuno, questo è il bello del romanzo». Personaggi e persone, con le stesse incertezze e inquietudini del protagonista. Lui è più giovane di noi, ha solo sedici anni. Ma a volte i giovani hanno tanto da insegnare. Prendono una penna e scrivono una lettera d’amore con un “credo credo credo” che non toglie nulla al sentimento, anzi lo amplifica. E ora vorrei solo che fosse già la settimana prossima per vedere quale sarà la reazione di lei. Imito però il solitario e vivo il presente, conservando fra me e me le troppe domande su realtà e finzione e ringraziando come sempre lo scrittore per questa nuova puntata donata.

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